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La storia di Alice

ALICE LECCIOLI

Nata a Udine ma cresciuta a Ferrara, Alice Leccioli è affetta dalla nascita da diparesi spastica. Era il 2019 quando una donatrice anonima dopo aver visto un servizio delle Iene le regalò un esoscheletro, un robot ad altissima tecnologia composto da protesi e sensori, che accompagna meccanicamente i movimenti del corpo del valore attuale di circa 200mila euro. Usato in vari campi, non solo quello medico, è utilizzato esclusivamente nei centri dedicati alla riabilitazione, pubblici o convenzionati con il sistema sanitario nazionale.

Alice lo ha chiamato Felicità, “come la sensazione che ho provato alzandomi in piedi per la prima volta" aveva dichiarato in una intervista.

Tutto è nato quasi per scherzo: una chiacchierata con papà Mirco, lui che scrive alle Iene, il primo servizio in tv, il test in una clinica di Lecco dove è seguita per la riabilitazione, poi la sorpresa. Da quel momento è diventata una sorta di testimonial della ricerca scientifica.

“L’esoscheletro è la mia felicità e può esserlo anche per tanti altri”, è per farlo conoscere e trasmetterne l’importanza riabilitativa che ha deciso di portarlo in giro per le piazze d’Italia.

 

LA LETTERA DELLA DONATRICE

La lettera che la donatrice anonima inviò ad Alice: “Cara Alice, ero molto tentata di venire a conoscerti. Ma per tanti motivi, primo fra tutti la mia timidezza, ho deciso che era meglio restare anonima. Una domenica per caso ero a letto con le mie figlie che hanno più o meno la tua età e abbiamo visto il bellissimo servizio di Matteo. Bellissimo soprattutto perché sei una ragazza super intelligente e di una sincerità disarmante. Ti meriti che la vita ti possa sorprendere oggi e mille altre volte ancora. Non ti stupire. Il mondo è pieno di persone che dedicano il loro tempo e le loro energie per gli altri, credimi. Il regalo lo hai fatto tu a noi”.